Amo il caldo, con riserva. Questo luglio così piovoso mi sta
lasciando perplessa, però… Milano è sotto assedio di un costante nubifragio, e
non è dato vederne la fine. Non so se è peggio così o quando fa 35 gradi con
un’umidità del 95%! Ci sono correnti di pensiero, io sono felice di riuscire a
dormire la notte senza boccheggiare e di non venire divorata dalle zanzare…
però a volte ti alzi la mattina, senza un programma preciso per la giornata, e
ti senti un po’ giù di coda, a causa di tutta questa acqua e grigio.
Allora stamattina ho deciso di preparare un dolce per
tirarmi su di morale. Non ho voglia di uscire con la pioggia per andare a fare
colazione al bar, e tra l’altro nella mia zona – sud, poco sotto i Navigli –
non è facile trovare un bar che faccia brioche degne di questo nome.
In cucina non mi resta granché, sto cercando di comprare il
minimo sindacale quando faccio spesa perché tra una settimana circa parto per le
ferie. Ho trovato nella credenza solo farina di farro, una confezione aperta, e
un uovo di cioccolato fondente residuato di Pasqua!
In frigo ho 1 yogurt magro e qualche uovo: perfetto, mescolo
tutto con zucchero di canna grezzo biologico, aggiungo un po’ di latte, il
cioccolato tagliato a pezzettoni, e via in una teglia di silicone!
Il risultato è davvero buono, meglio del previsto: sarà che
ho usato le fruste elettriche per una volta, e quindi il composto è venuto
montato bene bene. Di solito mi annoio subito e dopo un paio di girate con
cucchiaio di legno, rovescio nella teglia… sono una frana, lo so!
Fatto sta che stavolta è soffice e ben lievitata, e fa anche
bene: non c’è un filo di grasso dentro, la farina di farro è ottima e più
proteica di quella normale, di zucchero ne ho messo poco e non è quello
raffinato – veleno! – e il cioccolato fondente è perfetto.
Si è un po’ raccolto sotto, sarà che i pezzi grossi erano
pesanti, ma va bene così… ha fatto una specie di strato in basso, sembra
voluto! Piacerà di certo a mia madre, non è golosa di dolci ma va matta per il
cioccolato amaro che più amaro non si può.
Quasi quasi ora la chiamo e mangiamo la torta insieme, il
tempo che si freddi. Così facciamo pace, a causa di un pic-nic organizzato con
altri intenti, abbiamo un po’ bisticciato nel weekend…