martedì 29 luglio 2014

La ricetta di un luglio piovoso: torta farro e cioccolato fondente

Amo il caldo, con riserva. Questo luglio così piovoso mi sta lasciando perplessa, però… Milano è sotto assedio di un costante nubifragio, e non è dato vederne la fine. Non so se è peggio così o quando fa 35 gradi con un’umidità del 95%! Ci sono correnti di pensiero, io sono felice di riuscire a dormire la notte senza boccheggiare e di non venire divorata dalle zanzare… però a volte ti alzi la mattina, senza un programma preciso per la giornata, e ti senti un po’ giù di coda, a causa di tutta questa acqua e grigio.

Allora stamattina ho deciso di preparare un dolce per tirarmi su di morale. Non ho voglia di uscire con la pioggia per andare a fare colazione al bar, e tra l’altro nella mia zona – sud, poco sotto i Navigli – non è facile trovare un bar che faccia brioche degne di questo nome.

In cucina non mi resta granché, sto cercando di comprare il minimo sindacale quando faccio spesa perché tra una settimana circa parto per le ferie. Ho trovato nella credenza solo farina di farro, una confezione aperta, e un uovo di cioccolato fondente residuato di Pasqua!



In frigo ho 1 yogurt magro e qualche uovo: perfetto, mescolo tutto con zucchero di canna grezzo biologico, aggiungo un po’ di latte, il cioccolato tagliato a pezzettoni, e via in una teglia di silicone!

Il risultato è davvero buono, meglio del previsto: sarà che ho usato le fruste elettriche per una volta, e quindi il composto è venuto montato bene bene. Di solito mi annoio subito e dopo un paio di girate con cucchiaio di legno, rovescio nella teglia… sono una frana, lo so!

Fatto sta che stavolta è soffice e ben lievitata, e fa anche bene: non c’è un filo di grasso dentro, la farina di farro è ottima e più proteica di quella normale, di zucchero ne ho messo poco e non è quello raffinato – veleno! – e il cioccolato fondente è perfetto.

Si è un po’ raccolto sotto, sarà che i pezzi grossi erano pesanti, ma va bene così… ha fatto una specie di strato in basso, sembra voluto! Piacerà di certo a mia madre, non è golosa di dolci ma va matta per il cioccolato amaro che più amaro non si può.


Quasi quasi ora la chiamo e mangiamo la torta insieme, il tempo che si freddi. Così facciamo pace, a causa di un pic-nic organizzato con altri intenti, abbiamo un po’ bisticciato nel weekend…

mercoledì 16 luglio 2014

La ricetta della felicità secondo Teresa Gospar: cookies e qualcuno con cui condividerli!

Quando ero bambina e mi sentivo triste c'era una cosa che mi consolava, ancora non era di moda il termine "confort food" ma io dentro lo sapevo già... quando nemmeno le preghiere funzionavano più per la piccola "suor Teresa Gospar", il mio cibo da carenza di affetto e gioia erano i biscotti. E lo sono ancora a dire il vero! Se ho una giornata storta ecco che torno a casa la sera e mi preparo per cena caffe-latte e biscotti!

L'altra sera avevo a casa la bimba della mia amica Dany: Giulia, un tesorino di 6 anni con guanciotte rosa e gambette striminzite, tutta lentiggini e riccioli biondi, splendida! Dany è una delle mie migliori amiche, tanto che Giulia mi chiama zia, e a me fa tanto piacere!

Fatto sta che Dany ha un imprevisto con l'ex marito - sì, siamo state tutte fortunate con gli uomini, già - e mi chiede all'ultimo di tenerle la bimba per una sera. Accetto di buon grado anche se, a causa di problemi col lavoro - un'azienda per cui ho fatto un bellissimo shooting fotografico a Cuneo non mi ha ancora pagata... a 180 giorni! quando avevano detto che lo avrebbero fatto a 90 giorni perchè loro non tengono in sospeso i fornitori... va beh - era proprio una di quelle sere da latte e biscotti di consolazione.

In pratica, lei mi tira su di morale con un'idea geniale. Non mangiare quelli industriali, ma farceli noi i biscotti! Anzi, non solo semplici biscotti, ma cookies americani: e invece delle gocce di cioccolato, ci abbiamo messo gli smarties! Una super golosità che ho visto in America, li vendono proprio nei supermercati fatti così! :)

Ed eccoci a fare una pastafrolla normale di farina biologica di farro, margarina vegetale, zucchero di canna, un pizzico di sale, uova e poi l'aggiunta degli smarties colorati. Giulia era quasi più brava di me a impastare... sono proprio scarsa come cuoca!

Una volta cotti li abbiamo lasciati raffreddare appena un po' e poi ne abbiamo mangiati un sacco, ancora tiepidi e morbidi. Una bontà! Alla fine, eravamo entrambe sazie e felici e ci siamo addormentate sul divano davanti ai cartoni animati!

Eccoli: